di Ileana Barone –
“I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole”.
Scrisse così Luigi Pirandello in un passo del Il fu Mattia Pascal nel 1904. Il peso a cui si riferisce lo scrittore è sia quello metafisico, mentale, che quello fisico.
Il libro digitale
Dai primi del ‘900 lo “strumento” libro è rimasto sempre quello, parole stampate su fogli di carta, di grandezza e spessore variabile, con una copertina che racchiude il tutto. Se il supporto fisico è rimasto tale nel corso dei secoli, il maggior cambiamento l’ha subito la tecnologia che ha portato inevitabilmente a influenzare anche il mondo dell’editoria.
Negli ultimi anni in particolar modo, il modo in cui leggiamo è andato incontro a una repentina evoluzione. Sono sempre più le persone che oggi preferiscono lo schermo alla carta e la possibilità di avere in un unico dispositivo portatile decine se non centinaia di testi. È iniziata cosi una “battaglia” tra libro cartaceo ed ebook e su quale sia la differenza tra i due modi di approcciarsi e l’attenzione che poniamo.
Secondo uno studio realizzato dai ricercatori di psicologia Geoff Kaufman dell’Università Carnegie Mellon, e Mary Flanagan del Dartmouth College, la lettura su carta favorisce la comprensione astratta del testo e ci permette di approfondire meglio l’argomento, mentre quella digitale è meno lineare, più veloce e aiuta a ricordare più facilmente i dettagli concreti.
Il rapporto AIE
Il Rapporto AIE (Associazione Italiana Editori) sul mercato del libro in Italia del 2019 era positivo e con la pandemia la situazione è addirittura evoluta: maggior numero di libri pubblicati, più case editrici attive e più diritti venduti all’estero. A questi dati sta contribuendo in maniera preponderante lo sviluppo dell’editoria digitale che ha portato, soprattutto in questi mesi di restrizioni, a far crescere gli abbonamenti digitali. La maggior abitudine a rimanere a casa ha spinto molti amanti del cartaceo a ripiegare sugli ebook sia per il loro prezzo che per la praticità.
Editoria digitale: il Self-publishing
Altro aspetto che ha rivoluzionato il mondo dell’editoria è quello dell’autopubblicazione o “self-publishing” (leggi la serie con Tito Sceral).
Oggi l’editoria digitale, oltre a rendere più facile e fruibile la lettura dei libri, permette a chiunque volesse di scrivere il proprio, di pubblicarlo e stamparlo superando quei problemi burocratici, organizzativi ed economici, che rendevano poco accessibile il settore stesso.
Piattaforme digitali, crowdfunding e attenzione all’ambiente sono i punti cardine del self-publishing. Puntare sulle community online, realizzare campagne di raccolta fondi grazie alla passione degli utenti e la diminuzione dell’utilizzo della carta, sono i punti nodali che stanno portando l’auto pubblicazione ad essere una vera e propria branca strutturata dell’editoria.