di Giacomo Torresi –
Secondo gli indicatori già a disposizione estratti dal bilancio del 2020, nonostante le difficoltà economiche che hanno colpito ogni settore dell’imprenditoria, in Italia il crowdfunding dovrebbe continuare a crescere anche nel 2021.
Secondo il recente report (qui sotto in download) dell’Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano, la raccolta totale dell’equity crowdfunding italiano supererà per il 2020 il record 2019 di 65 milioni di euro.
In Italia il lending (il prestito di credito alle aziende) si confermerà traino del settore, sia in termini di crescita che di volumi complessivi. Un ruolo determinante potrebbe essere giocato dai minibond emessi da PMI, già sottoscrivibili anche via crowdfunding e che potrebbero sbloccare un’emissione complessiva fino a 11 miliardi di euro, secondo una recente stima di Avvocati.net.
L’immobiliare è uno dei settori in forte espansione negli ultimi 2 anni. Lo conferma anche il Politecnico di Milano, che ha analizzato i dati del periodo luglio 2019 – giugno 2020.
Rispetto alla misurazione precedente, si è assistito ad un incremento del 185%, raccogliendo complessivamente 48.7 milioni di euro (il totale della raccolta equity e lending in Italia è stato di circa 390 milioni nel 2019).
Ciò è una conferma di come gli italiani siano da sempre dei grandi investitori nel mattone e l’attuale incertezza economica potrebbe spingere ulteriormente questo particolare segmento.
Il crowdfunding non è però una realtà isolata al solo territorio italiano. A ottobre 2020 il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva le nuove norme per il mercato unico del crowdfunding.
Il nuovo regolamento riguarderà sia equity che lending e avrà un impatto notevole sulle piattaforme, sugli investitori e sulle aziende a caccia di liquidità. L’entrata in vigore è attesa per l’autunno 2021 e non c’è dubbio che nei prossimi mesi ci saranno moltissime novità su questo fronte, a cominciare dai necessari adeguamenti che le piattaforme dovranno fare per continuare a operare.
Cambieranno inevitabilmente anche le campagne di raccolta, che dovranno essere pensate per una platea internazionale di potenziali investitori. Un aspetto negativo che condiziona l’Italia è l’attuale normativa nazionale che permette raccolte fino a 8 milioni di euro nell’anno solare e che sarà modificata, seguendo le nuove regole europee, abbassando il tetto a 5 milioni.
L’attuale crisi economica ha colpito duro e molte persone hanno perso o perderanno il proprio posto di lavoro. È facile immaginare come, durante il prossimo anno, una parte di queste proveranno a mettersi in proprio, cercando di lanciare nuovi prodotti o servizi.
In questa prospettiva il crowdfunding può essere un’opportunità, soprattutto per la parte di avvio del progetto, utilizzando piattaforme internazionali come Kickstarter o nazionali come Produzioni dal Basso.
Stesso discorso per startup e PMI: il crowdfunding come canale alternativo al finanziamento bancario sarà una leva sempre più importante per sostenere la crescita o per adattare il proprio business a un mondo radicalmente modificato dalla pandemia.