di Ileana Barone –
Dieci tra associazioni, federazioni e formazioni indipendenti del settore dello spettacolo dal vivo hanno sottoscritto un Patto per le Arti Performative che è stato presentato al Mibact. Tra le associazioni che hanno sottoscritto il manifesto ci sono: Anap (Associazione nazionale arti performative), Aps (Libera associazione lavoratori spettacolo), Cendic (Centro nazionale di drammaturgia italiana contemporanea) e Utr (Unione teatri di Roma), Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti), Siedas (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo).
Queste alcune delle parole del Manifesto inviato: “In qualità di Federazioni, Associazioni e Formazioni indipendenti di Teatro, Musica, Danza e Circo che sottoscrivono il presente Manifesto con il nome di Patto per le Arti Performative, ci siamo riuniti con l’intento di proporre un intervento costruttivo per collaborare alla realizzazione di una nuova politica culturale del Paese, portando e rappresentando istanze in grado di produrre mutamenti e trasformazioni necessari al bene comune dello Spettacolo dal Vivo e, di conseguenza, alla coesione sociale e al benessere collettivo. Come abbiamo ampiamente compreso e purtroppo constatato, il 2021 sarà ancora un anno fuori dall’ordinario e quindi il nostro impegno dovrà essere straordinario nella costruzione del prossimo futuro delle arti performative, nell’ambito di una nuova visione per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese”.
“Questa è un’opportunità che abbiamo il dovere di cogliere a favore di tutto il settore dei lavoratori e degli operatori dello spettacolo e, ripetiamo, per quello che questo comparto rappresenta, per il nostro Paese e nell’interesse di tutti i cittadini.
Pertanto, in questo anno di transizione, dobbiamo proporre e realizzare azioni condivise, per adeguare l’approccio e l’impianto normativo del comparto a una realtà ormai evoluta. Riteniamo che l’attuale Tavolo Permanente per lo Spettacolo dal Vivo presso il Mibact sia una iniziativa veramente lodevole, che vada sostenuta come luogo di ascolto, confronto, realizzazione di istanze e proposte anche per la ripartenza di tutto il settore.”
Tra i punti del manifesto i principali sono: valorizzare la creatività artistica e l’utilità sociale, culturale, formativa ed economica dello spettacolo dal vivo e delle arti performative, allineare l’investimento culturale dello stato italiano alla media della spesa europea, dotare le imprese culturali e tutte le categorie dei lavoratori del settore di un registro ad hoc e abolire il Fus creando un nuovo Fondo unico per le arti performative in accordo con le Regioni.