di Giacomo Torresi –
Un anno drammatico il 2020, superato di slancio dalla Ferrari.
L’utile netto è stato di 609 milioni (2,88 euro per azione, -22%), in calo del 13% rispetto al 2019. Più o meno in linea la caduta delle consegne e dei ricavi penalizzati dalle sette settimane di fermo produttivo durante il lockdown di primavera.
Le vetture vendute sono state 9.119, il 10% (1.012 unità) in meno rispetto alle 10.131 del 2019, il fatturato ha toccato i 3.460 milioni, in diminuzione dell’8% (meno 306 milioni) in confronto ai 3.766 dell’esercizio pre covid.
Il cash flow industriale è stato positivo per 172 milioni. Quasi inalterato è il margine da primato dell’Ebida (acronimo di Earning Before Interest Taxes Depreciation & Amortization, e indica il profitto dell’impresa prima di onorare il pagamento di interessi, tasse, svalutazioni ed ammortamenti): fermo al 33%.
Il trend complessivo dell’anno ha portato risultati migliori a quelli previsti dopo la stop della fabbrica grazie ad un ultimo trimestre record.
Le consegne, i ricavi e l’Ebida sono aumentati rispettivamente del 13, 15 e 11% rispetto a ottobre-dicembre 2019. Ancora meglio è andato l’utile (+58%) passato da 166 a 263 milioni.
Fissati i target dell’anno in corso “a meno che l’operatività non sia impattata da ulteriori restrizioni dovute all’evoluzione della pandemia“. I ricavi toccheranno 4,3 miliardi, mai raggiunti in precedenza; l’Ebida oscillerà fra 1,45 e 1,5 miliardi con un margine fra il 33,7% e il 34,9%; il dividendo per azione risalirà fra 4 e 4,2 euro.
Il presidente e ceo ad interim John Elkann dopo la diffusione dei risultati finanziari a risposto alle domande degli analisi.
Il 2020 di Ferrari è stato eccezionale e dimostra la forza del nostro approccio e la resilienza del nostro core business. Abbiamo la più bella e ampia gamma di prodotti nella storia di marchio
Il manager ha poi anticipato due novità corpose:
Nel primo semestre del prossimo anno ci sarà un nuovo Capital Markets Day dopo quello di settembre 2018. Entro la fine del decennio che è appena cominciato avremo un Cavallino stradale completamente elettrico
In un precedente articolo su InsideMagazine abbiamo già parlato di come la Ferrari avesse intrapreso questo “cambiamento green” con la produzione della SF90, prima supercar ibrida, in cui riportammo le parole di Enrico Galliera, vice presidente della sezione commerciale: “per il momento non consideriamo la tecnologia elettrica adatta alle esigenze della Ferrari, lo sarà sicuramente in futuro, ma non ora“.
Una vera svolta quindi che arriva dopo poco più di due mesi dalle precedenti dichiarazioni.
John Elkann ha poi concluso parlando dell’erede di Camilleri e della situazione in Formula 1 con molto realismo: “Per sostituire Louis a cui sono molto grato ci prenderemo tutto il tempo necessario, dobbiamo trovare la soluzione migliore possibile. In F1 non siamo soddisfatti, dobbiamo ricominciare con umiltà, un grande passato non vuol dire per forza un grande presente e un grande futuro“.
Visto l’andamento economico eccellente, la Borsa forse si è raffreddata per le dichiarazioni finali e il titolo ha perso il 3% chiudendo a 171 euro.
Qui sono consultabili i dati finanziari completi.