di Ileana Barone –
L’area dell’ex benzinaio di via Angelo Maj, a pochi passi dal centro e dalla stazione ferroviaria di Bergamo, è stata riqualificata con la costruzione di un nuovo edificio di Housing Sociale. A curare il progetto sono stati gli architetti Camerlenghi e Pimpini.
L’idea
Il progetto Mai 30 nasce dall’idea della Fondazione Morzenti, e ha come scopo principale quello di rispondere al fabbisogno abitativo permettendo anche a chi vive in condizioni di fragilità sociale di avere una casa.
L’edificio è composto da 23 appartamenti con una metratura variabile tra i 30 e i 68 metri quadri.
Come dice il programma abitativo 7 di questi sono destinati a persone con difficoltà dovute a disagio psichico, i rimanenti vanno a nuclei familiari che non possono affrontare il pagamento di un affitto, come ad esempio giovani coppie, studenti o anziani.
Inclusione e sostenibilità
Dal primo piano e fino alla copertura, il palazzo è costruito con elementi portanti e divisori in legno montati a secco.
Poiché sono stati utilizzati materiali eco-compatibili e la qualità delle dotazioni impiantistiche è alta, l’edificio si classifica con un’alta efficienza energetica e un’elevata sostenibilità ambientale.
Il progetto
Il complesso è composto da due volumi: il primo di sei piani fuori terra disposto lungo la via e con le stesse dimensioni in altezza e in profondità del fabbricato a cui si unisce e che degrada volumetricamente diminuendo in altezza, per poi chiudersi verso piazza Sant’Anna.
La seconda parte si pone ortogonalmente rispetto alla prima e anch’esso degrada verso i fabbricati sul retro passando da cinque a tre piani fuori terra.
Per finire, nel piano interrato ci sono l’autorimessa, i locali tecnici e le cantine.
Al piano terra ci sono gli spazi commerciali che assicurano un mix di servizi e permettono un inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.
Le promotrici
Le parole delle sorelle Clelia e Monica Morzenti, che hanno promosso l’intervento nel 2016:
L’idea di vendere il terreno perché qualcun altro ci costruisse l’ennesimo condominio non ci piaceva. Abbiamo pensato che potevamo decidere noi cosa costruire, per chi e come. Qualcosa che servisse a esigenze diverse, che alleggerisse fragilità differenti, che fosse magari anche bello, originale, con una struttura alternativa e accogliente.
La collaborazione con Kcity, l’incontro con cooperative come La Bonne Semence, Contatto, Casa Amica ha rafforzato quest’idea, perché ci è parso di trovare in loro sostegno e collaborazione sufficienti per farla decollare, trasformandola in housing sociale.
Questo il video tour promozionale del progetto: