Si tende comunemente a pensare che il potere sia un’emanazione diretta delle nostre parole che, sotto forma di ordini, ammonimenti o avvertimenti, ci ammantano – automaticamente – di autorevolezza o di autoritarismo.
E’ sicuramente vero, verissimo che il carisma deriva dal potere del verbo ed è altrettanto vero che esiste un carisma silenzioso che deriva, sostanzialmente, da una totale coerenza o adesione fra verbo e postura. Una persona che mostra una gestualità sicura di sé, infatti, induce automaticamente in noi l’idea che abbia veramente qualcosa di cui essere sicuro.
Detto in soldoni: tutto quello che noi proiettiamo all’esterno, gli altri lo prendono per buono, nel bene e nel male. Dunque, quando impariamo a lavorare sulla nostra espressione corporea facendo in modo di veicolare una maggiore sicurezza in noi stessi, è un enorme guadagno in termini di carisma.
Nel momento in cui apprendiamo come proiettare all’esterno il nostro potere personale e la nostra sicurezza in noi stessi, possiamo essere certi di irradiare il nostro entusiasmo, la nostra passione e il nostro calore umano: insomma, il nostro carisma personale.
Amy Cuddy
Qualsiasi sia la scala gerarchica che occupiamo nella società, questa perde automaticamente di valore nel momento in cui il nostro linguaggio del corpo emana segnali di totale insicurezza di sé.
Amy Cuddy, psicologa, scrittrice e docente statunitense, nota per i suoi studi sulle emozioni e sul comportamento non verbale, si spinge ancora oltre, affermando che basta cambiare la posizione del nostro corpo per cambiare il modo in cui noi, per primi, ci percepiamo e in cui ci vedono gli altri. In buona sostanza, Amy Cuddy suggerisce agli insicuri di comportarsi come se lo fossero.
Come fare, dunque?
Se è vero, infatti, che la nostra mente influenza il nostro corpo (pensiamo ad una persona depressa, con lo sguardo triste e il capo rivolto verso il basso) è altrettanto vero il contrario, ovvero come, cambiando postura, si possa notevolmente influenzare il nostro umore, i nostri stati d’animo e, dunque, cambiare anche radicalmente la percezione che abbiamo di noi stessi. La Cuddy afferma addirittura che, assumendo quella che lei chiama una “postura di forza” per alcuni minuti – capiremo più avanti come si fa – si abbasserebbe persino il livello di cortisolo nel sangue alzando quello di testosterone.
La postura di forza
La postura di forza è esattamente questa: in piedi, con le mani sui fianchi (un po’ come un super eroe) per almeno due minuti. Sempre secondo la Cuddy, questo tipo di postura, adottata da soggetti poco energici, aumenterebbe del 15% di tutti quegli ormoni che predispongono ad essere risoluti e fiduciosi e, dunque, sicuri di sé.
Il podcast che segue – tratto dal libro “I segreti del Carisma” di Olivia Fox Cabane – ci spiega dunque quanto affermato all’inizio di questo articolo, ovvero quanto sia fondamentale imparare a veicolare sicurezza di sé attraverso la nostra postura, per aumentare il nostro carisma personale.
Skill n.4: Prendere posizione
La comunicazione, come detto, non è solo una questione di parole. Il nostro linguaggio non verbale, il modo come ci muoviamo e come ci rapportiamo nello spazio, come “occupiamo posizione”, dicono molto di noi anche se non ce ne accorgiamo. La persona rigida avrà una schiena dritta, gesticolerà poco al contrario di una persona espansiva, che si muoverà con maggior disinvoltura, tenderà a stabilire un contatto fisico con gli altri, ecc. Praticamente nessuno fa caso a come occupa il suo spazio, mentre questa presenza si rivela fondamentale quando si tratta di carisma, ovvero, di avere un certo ascendente sugli altri.
Dunque, il linguaggio del corpo comprende un intero sistema che costantemente comunica chi siamo e come facciamo, addirittura come pensiamo le cose che facciamo. Muovendoci spostiamo letteralmente l’energia in noi e intorno a noi.
Una figura che ha un impatto sul mondo ce l’ha in funzione del suo movimento. Il movimento è il vettore del carisma che, attraverso questo mezzo, viene trasmesso agli altri.
Il potere non è tanto qualcosa che si ha, quindi, ma un modo in cui si viene percepiti. Quando abbiamo libertà di movimento siamo di fatto capaci di incidere sul mondo esterno, possiamo avere “presa” sulle cose presenti nell’ambiente circostante. Questo suggerisce agli altri in maniera sottile ma inequivocabile la nostra capacità di leadership.