Parma design
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Il design si racconta a Parma

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di Ileana Barone –

Si chiama “Design! Oggetti, processi, esperienze, esposizione” la mostra sul design prodotta da CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

Con il sostegno del Comune di Parma e della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020/21, e in collaborazione con GIA – Gruppo Imprese Artigiane Parma, l’evento è allestito contemporaneamente in due sedi: l’Abbazia di Valserena, dove rimarrà fino al 30 agosto, e Palazzo Pigorini fino al 5 aprile.

La mostra

Il focus della mostra non è basato tanto sulle linee accattivanti, le cromie armoniche, le funzionalità degli oggetti, quanto sui progetti da cui sono poi nati mobili, libri, posate, divani.

Viene analizzata soprattutto la finestra temporale che va dagli anni Sessanta ai Settanta, ovvero il periodo più denso conservato nel Centro Studi e Archivio della Comunicazione.  

Francesca Zanella, curatrice insieme al team di collaboratori dell’istituzione che fa capo all’Università di Parma, ha come obiettivo quello di

un percorso in cui l’artista e il designer – quale bricoleur, artigiano, antropologo, filosofo, scienziato, tecnologo – si confronta sui temi del progetto, sulle modalità di dibattito con le politiche di intervento sul territorio e sul patrimonio culturale, con quelle della produzione, e infine sui differenti linguaggi e pratiche all’interno di una società multiculturale.

Parma Design
Alcune opere in mostra a Parma, Design!

Le sezioni

La prima sezione, allestita all’interno dell’Abbazia di Valserena, sede dell’Archivio-Museo CSAC, contiene disegni, prototipi e oggetti di noti designer italiani quali Archizoom Associati, Mario Bellini, Cini Boeri, Achille e Piergiacomo Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Roberto Menghi, Bruno Munari, Alberto Rosselli, Roberto Sambonet, Ettore Sottsass jr.

Abbazia di Valserena Parma
Abbazia di Valserena, Parma

Questa sezione comprende anche il video prodotto dallo Studio di Monte Olimpino sui fratelli Castiglioni, i video prodotti negli anni Ottanta da Metamorphosy e Magazzini Criminali in collaborazione con Alessandro Mendini e il film di Muse Factory of Projects curato da Francesca Molteni, che offre un’ulteriore lettura sulla lezione dei designer italiani e sul potere dell’archivio.

La seconda sezione si trova a Palazzo Pigorini, si intitola “Corpi e processi” ed è co-curata da Valentina Rossi e presenta gli esiti della prima fase del progetto “Storie di fili“, condotto dallo CSAC in partenariato con il Sistema Museale dell’Università di Parma, Cooperativa Eidè, Fondazione Museo Glauco Lombardi e con il contributo della Fondazione Cariparma.

Palazzo Pigorini Parma
Palazzo Pigorini, Parma

Tre nuovi abiti scultura dell’artista Sissi, immaginati attraverso un processo di confronto con il patrimonio dello CSAC ed in particolare con i figurini di Cinzia Ruggeri, Krizia e Brunetta, presenti in mostra, e realizzati con le aziende del territorio Equipage Srl, Maglificio Nuova Ester e Parmamoda Srl, converseranno con i costumi realizzati dalla Sartoria Farani, anch’essi conservati allo CSAC, creando una riflessione sul corpo, sull’abito e sul suo processo creativo e sartoriale.

Parma in zona rossa

La mostra ha potuto rimanere aperta al pubblico solo per qualche settimana, ma la scelta degli organizzatori è stata previdente poiché ha messo a disposizione un tour immersivo a 360 gradi per esplorare la rassegna dell’Abbazia di Valserena.

Lo si può fare collegandosi al sito di Parma 2021 e acquistando una Parma Card che permette di accedere anche ad altre visite virtuali.

Ma non finisce qui perché si sono organizzati dei talk che vanno in diretta alle 18:00 fino al 19 maggio sulla pagina Facebook di CSAC e consentono di approfondire le tematiche principali della mostra: protagonisti sono i ricercatori, gli esponenti del mondo del design e addirittura musicisti come Mauro Sabione, compositore e tastierista dei Matia Bazaz.

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