Di Nicola Venturini –
A distanza di quasi 7 anni, si è passati in maniera silenziosa dall’originale promessa che WhatsApp avrebbe continuato ad operare in modo del tutto indipendente da Facebook, all’obbligo di sottostare a questo nuovo “regime informatico”.
Nella nuova informativa privacy di Whatsapp (marchio sotto l’egida del colosso di Menlo Park) non è più presente questo riferimento che invece è presente nella precedente: gli utenti che sono già utenti attuali possono scegliere di non condividere le informazioni del proprio account WhatsApp con Facebook per migliorare le proprie esperienze con le inserzioni e i prodotti di Facebook. Questa condivisione è obbligatoria e non più solo facoltativa. La pena? L’impossibilità di utilizzare l’applicazione.
15 maggio nuovo limite per la privacy
WhatsApp aveva annunciato le nuove modifiche nella gestione dei dati degli utenti all’inizio del 2021 e, in prima battuta, parecchi utenti avevano pensato che le novità avrebbero concesso una condivisione più capillare dei dati degli utenti con Facebook. Di fatto, però, i messaggi privati degli utenti rimangono privati perché protetti via crittografia end-to-end, una garanzia da questo punto di vista da parte di WhatsApp.
Di fatto però le restrizioni che si avranno dal prossimo 15 maggio dal momento in cui WhatsApp modificherà la privacy sul social faranno decidere forzatamente se continuare sulla piattaforma, accettandole, o se trasferirsi su di un altro servizio. Qualora si optasse per la seconda opzione, gli utenti potranno eliminare il proprio account WhatsApp, ma gli sviluppatori avvertono che questo è un processo irreversibile. Dopo l’eliminazione, la copia di backup e tutta la cronologia dei messaggi verranno cancellate definitivamente.
Il messaggio degli sviluppatori
Questo il messaggio pubblicato sulla pagina di supporto ufficiale dell’azienda da parte degli sviluppatori parla chiaro su cosa accadrà agli account degli utenti che non accetteranno le nuove regole dal 15 maggio:
Affinché tu possa avere abbastanza tempo per familiarizzare con i cambiamenti al tuo ritmo, abbiamo prorogato il termine per la loro adozione fino al 15 maggio. Se non li hai accettati entro questo periodo, WhatsApp non cancellerà il tuo account. Tuttavia, la funzionalità del tuo account WhatsApp sarà limitata fino a quando le modifiche non saranno accettate. Per un breve periodo di tempo potrai ricevere chiamate e notifiche; ma non sarai in grado di leggere e inviare messaggi nell’applicazione.
La nuova normativa sulla privacy, che entrerà in vigore dal 15 maggio, sarà in grado di determinare chi potrà continuare ad utilizzare l’app e chi no. Questo avverà accettanto o meno le nuove norme in merito di privacy. Un eventuale rifiuto come già detto non comporterà solo il blocco dell’applicazione ma, in caso di account inutilizzato per più di 120 giorni, l’eliminazione automatica dal software!
Cosa contiene la normativa sulla privacy?
La tanto discussa normativa sulla privacy di Whatsapp ha creato non pochi problemi a chi si serve dell’app. Non sono stati pochi gli utenti che negli ultimi mesi hanno deciso di migrare verso altre piattaforme. Per questo motivo la data di attivazione della nuova normativa è slittata a metà maggio. La piattaforma di proprietà del gruppo Facebook Inc. darà la possibilità agli utenti di decidere se accettare o meno la nuova normativa, ma con delle conseguenze in caso di rifiuto. Per questo motivo i giorni a disposizione per decidere se aderire alla normativa o meno sono molto limitati.
I dati, il nuovo oro del Klondike
Di riffa o di raffa, cavalcando astutamente l’onda nera del Covid che temporaneamente ha oscurato qualsiasi altra informazione a livello globale, i grandi social segnano delle tacche importanti sulle loro cinture. Si parla di ottenimento informazioni, autorizzazioni, posizioni, insomma si parla di dati e metadati. Questo è infatti il nuovo “oro del Klondike”, la moneta di scambio più sottile e inconsistente del pianeta è quella del mercato del Big Data, parte del grande Reset (qui) attualmente in atto.
La mossa silenziosa, quella di obbligare il passaggio “coatto” di dati privati e l’accettazione alle condizioni imposte da Facebook a tutti gli utilizzatori di Whatsapp (ossia il mondo intero) è un indice importante della plasticità d’opinione Zuckerberg. Aggiungiamoci i tecnoschiavi, guardiani della censura del web al soldo del colosso americano, che sottopagati e stressati arginano la diga di immondizia transitante per le chiuse della rete, e abbiamo fatto bingo.
In questo periodo in cui l’accesso all’#e-commerce sta diventando sempre più virale, la novità sembra cavalcare l’onda delle nuove abitudini dettate dalle restrizioni pandemiche segnando un ulteriore, sostanziale passo verso il futuro del Digital Marketing.
E andando avanti in questa follia, come ha dichiarato anche Carlo Maria Viganò in una recente conferenza mai diffusa dai media italiani, quando tutte le giovani generazioni saranno abituate a questa immonda scuola in DAD, quando tutto questo abominio sarà dato per scontato, basterà un professore per tutti. Magari un ologramma creato digitalmente, dalla cui bocca escano tutte le informazioni di cui i giovani “hanno bisogno” per diventare bravi cittadini di questa società allo sbando. Questa sarà forse la nuova scuola?
Chissà… intanto mentre siamo più impegnati a disquisire sulla Super Lega che sulle pazzie compiute in nome del Covid, rimaniamo inermi davanti alla società degli idoli, supini e sottomessi a un potere che non ha fondamento.