Secondo Il Sole 24 Ore “il problema di fondo è il seguente e si trascina da tempo: gran parte delle isole minori italiane non sono connesse alla rete elettrica nazionale. Così, in molti casi, la generazione poggia su vecchie centrali termoelettriche, mentre la distribuzione, imperniata su reti a media e bassa tensione, è poco estesa e molto frammentata. Con il risultato di una forte inefficienza complessiva e squilibri nel sistema di approvvigionamento energetico, ai quali si affiancano altre problematiche collegate alle scarse forniture idriche e al complesso processo di gestione dei rifiuti. Da qui la decisione di prevedere nel Recovery Plan italiano, che dovrebbe arrivare a stretto giro all’esame del Consiglio dei ministri, un investimento di 200 milioni per assicurare loro l’autosufficienza energetica.”
Isole minori sono anche sinonimo di meta turistica di straordinaria bellezza.
Un esempio emblematico
Prima della pandemia il turismo delle isole minori siciliane valeva un milione di presenze a fronte dei 14 milioni del resto della Sicilia (in tutta Italia sono 435 milioni), e il 7 per cento dei 3,2 miliardi di euro prodotti da alberghi e ristoranti. Nell’anno nero della pandemia le piccole isole hanno retto meglio alla crisi, con una riduzione del 40 per cento delle presenze contro il 62 per cento regionale. Ora la sfida è riportare il turismo ma con un approccio totalmente sostenibile.
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza si parla infatti di trasformare le 19 piccole isole in un “laboratorio” per lo sviluppo di modelli “100% green” e autosufficienti. «Gli interventi specifici per ciascuna isola – si legge nella bozza di Pnrr – interessano la rete elettrica e le relative infrastrutture per garantire la continuità e la sicurezza delle forniture e facilitare l’integrazione di fonti rinnovabili, ma procederanno secondo una logica integrata di gestione efficiente delle risorse». La differenza sarà nel modo in cui si porterà avanti l’azione amministrativa locale, passando per l’ottimizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti, gli impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, i dispositivi di accumulo, le smart grid, i sistemi innovativi di gestione e monitoraggio dei consumi, l’integrazione del sistema elettrico con il sistema idrico dell’isola. Inoltre, particolare attenzione ai sistemi di desalinizzazione, costruzione o adeguamento di piste ciclabili e servizi/infrastrutture di mobilità sostenibile.
Il rilancio del turismo parte dal mare
Le nostre isole rappresentano una ricchezza inestimabile. Meta turistica per eccellenza, possono essere dei veri banchi di prova per operare scelte davvero sostenibili. Lo chiede il buon senso, visto che le isole minori, in particolar modo, rappresentano degli ecosistemi delicati da vivere con rispetto e attenzione particolari. Partendo dal turismo, vero cuore economico per questa realtà, che nasconde però una doppia faccia.
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