- di Barbara Suigo –
Che cos’è, esattamente, su un piano più ampio, la consapevolezza di sé?
Io la tradurrei con l’essere presenti a se stessi e con l’essere in uno stato di costante auto osservazione che consente di percepire con limpidezza il fluire dei noi pensieri, dei nostri stati d’animo e del nostro sé.
Consapevoli si diventa
La consapevolezza è quel collante che tiene unito il nostro essere e stare nel mondo al nostro centro più profondo, alla nostra essenza, alla nostra sorgente interiore.
Non nasciamo tutti con lo stesso livello di consapevolezza ma anche questa, come qualsiasi altra cosa nella vita, è acquisibile ed allenabile.
Tanto più lo stato di consapevolezza e di presenza è sviluppato, quanto più si acquista la capacità di cogliere, con chiarezza, gli stati d’animo di chi è nella nostra prossemica. Questo, per la semplice e ovvia ragione che sappiamo farlo con noi stessi e a regola d’arte.
Secondo Daniel Goleman, noto psicologo statunitense, la consapevolezza di sé è un elemento trascurato nello scenario di molte aziende che porta molti manager a non saper gestire i propri stati emotivi che scaturiscono poi in accessi d’ira incontrollabili.
E non solo: il mancato riconoscimento delle nostre emozioni unito all’incapacità di saperle controllare e gestirle nel momento in cui prendono il sopravvento crea una fortissima dissonanza fra sé ed il resto del mondo.
E’ dunque importante imparare a sintonizzarsi su quei canali emozionali che, invece, creino risonanza perché quando sei emotivamente sintonizzato con gli altri, allora anche il tuo messaggio sarà in linea con il tuo sentire.
Ti invito dunque ad ascoltare con attenzione questo podcast, tratto dal libro “Essere Leader”, di Daniel Goleman:
Daniel Goleman
Daniel Goleman (Stockton, 7 marzo 1946) è uno psicologo, scrittore e giornalista statunitense. Ha studiato all’Amherst College, dove è stato allievo di Alfred F. Jones. Si è laureato ad Harvard, specializzandosi in “psicologia clinica e sviluppo della personalità”, dove successivamente ha anche insegnato.
A lungo ha scritto sul New York Times di temi concernenti la neurologia e le scienze comportamentali.
L’opera più conosciuta di Goleman è “Intelligenza emotiva” (Emotional Intelligence) del 1995. In questo libro l’autore afferma, tra l’altro, che la conoscenza di sé, la persistenza e l’empatia sono elementi che nascono dall’intelligenza umana, e sono quelli che probabilmente influenzano maggiormente la vita dell’uomo. Spesso queste capacità, che vanno a costituire l’intelligenza emozionale, erano sottovalutate, ignorate o non considerate come elemento rilevante nel computo del noto ma ridimensionato quoziente d’intelligenza (QI).
Goleman ha ricevuto molti premi e riconoscimenti per le sue ricerche: due nomination al Premio Pulitzer per i suoi articoli, un premio alla carriera dall’American Psychological Association e l’elezione a membro dell’American Association for the Advancement of Science.
Opere Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli 1997.Daniel Goleman, La forza della meditazione, che cos’è e perché può renderci migliori, Milano, Rizzoli 2003.Daniel Goleman, Intelligenza sociale, Milano, Rizzoli 2006.Daniel Goleman, Intelligenza ecologica, Milano, Rizzoli, 2009.Daniel Goleman, Leadership emotiva, Milano, Rizzoli, 2012.Daniel Goleman, Focus, Milano, Rizzoli, 2013.Daniel Goleman, (con Zenobia Barlow e Lisa Bennett), Coltivare l’intelligenza emotiva. Come educare all’ecologia, Roma, Edizioni Tlon, 2017.Daniel Goleman, Richard J. Davidson, La meditazione come cura. Una nuova scienza per guarire corpo, mente e cervello, Milano Rizzoli, 2017.
(fonte Wikipedia)