La Silver Economy, l’economia che ruota intorno alle richieste della terza età ci rivela che dietro a quello che potrebbe sembrare un dato preoccupante a livello mondiale – il progressivo invecchiamento della popolazione – si celano importanti opportunità di sviluppo economico.
Non tutti sanno che l’Italia è uno dei paesi più longevi al mondo, il secondo dopo il Giappone. Secondo recenti rilevazioni dell’Istat c’è 1 bambino ogni 5 anziani. Più precisamente, nel nostro paese gli anziani sono il 23,4% del totale della popolazione, ossia circa 14 milioni di persone.
Secondo alcune stime entro il 2050 la popolazione anziana, a livello mondiale, sarà più che raddoppiata. Proviamo a fare qualche considerazione, analizzando i risvolti, di quello che – più che una tendenza – è ormai un dato di fatto: l’invecchiamento generale della popolazione.
Percezione dell’invecchiamento
Con dati alla mano sappiamo che oggi gli anziani rappresentano una fetta importante della popolazione. Sono sempre di più e si è anziani per un periodo più lungo della propria vita. Con prospettiva di vita più lunga cambia anche la definizione dell’anzianità e la percezione dell’invecchiamento. Come evidenzia in un suo articolo, la psicologa e psicoterapeuta Martina Spallino “Non ci si vede come vecchi: ci si vede in un continuo presente, in qualche modo eterno”. La dottoressa Spallino per esprimere questa tendenza prende a titolo esemplificativo una ironica vignetta di Faizant in cui una anziana signora si rivolge a suo marito dicendo:
“Certo, tu mi ami ancora…ma quando sarò vecchia….”
L’anzianità è diventata una parte importante della propria vita non solo in termini quantitativi ma anche da un punto di vista qualitativo. La terza età non è vista necessariamente come l’età del tramonto ma spesso rappresenta una fase piacevole della propria esistenza, con più tempo libero, meno affanni e vincoli, più concentrazione su quello che è il senso della vita, sugli affetti e anche su sé stessi, le proprie passioni e i sogni rimasti nel cassetto.
Cosa vuol dire essere anziano oggi?
Nelle società del passato l’anziano era una figura prestigiosa non solo per la famiglia, di cui custodiva ricordi e tramandava tradizioni ma anche per la società, della quale ne rappresentava la memoria storica.
Oggi essere anziano continua ad essere sinonimo di esperienza, saggezza e tradizione ma a ciò si aggiunge un ruolo sempre più attivo e collaborativo a livello familiare e sociale.
Spesso gli anziani sostengono materialmente i figli che diventano sempre più tardi economicamente autonomi. In qualità di nonni, offrono il loro aiuto nella cura e nella gestione quotidiana dei nipoti, svolgendo quindi un ruolo importante anche nella educazione delle nuove generazioni; rappresentando un punto di riferimento cruciale per i più giovani.
L’anziano attivo si dedica ad attività di volontariato, è sempre più impegnati a livello sociale, ama prendersi cura di sé, del proprio corpo, dedicandosi spesso alla pratica di uno sport o trasforma la vecchia professione in un hobby.
Chi ha le condizioni fisiche ed economiche per farlo, impiega il suo tempo viaggiando per il mondo, frequenta regolarmente cinema, teatri e circoli ricreativi dedicati alla terza età.
Se da una parte l’anziano attivo e in buona salute dedica più tempo a sé stesso e dà un supporto valido ai propri familiari, dall’altro canto c’è una parte della popolazione anziana che, per età elevata o condizioni fisiche o psichiche precarie, non può ritenersi autosufficiente. Qui emerge l’aspetto più fragile e delicato di quella che rappresenta pur sempre una delle categorie più deboli della società.
In questo caso spetta ai familiari farsi carico degli anziani ricorrendo, molte volte, a servizi di assistenza privata. Quest’ultime intervengono a supporto delle famiglie quando queste non possono prendersi cura in prima persona dei propri anziani, per motivi lavorativi o per cause oggettive di lontananza fisica.
Che siano attivi ed operosi o che non siano più autosufficienti è chiaro che la popolazione anziana oggi muove i consumi della nostra società su diversi fronti.
Secondo dati emersi da una intervista de Il Sole 24 Ore a Walter Ricciotti, Ceo di Quadrivio Group, , “il 60% dei consumi in Europa e negli Stati Uniti è rappresentato dagli over 50”, età che per la Unione Europea segna l’inizio della silver age. Tutto questa fa emergere moltissime opportunità per prodotti e servizi innovativi che nascono per rispondere alle richieste emergenti.
Silver Economy
In Italia gli over 65 generano più del 25% dei consumi.
Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Senior.it“ i consumi dei Silver sono stimati essere intorno ai 3.700 miliardi di euro e, considerando anche l’indotto, fino a 4.200 miliardi”.
La Silver Economy risponde quindi alle numerose e sempre più variegate esigenze della terza età che, allo stato attuale e anche in prospettiva, rappresenta una fetta importante della società. I bisogni della silver age abbracciano infatti diversi settori dell’economia, coinvolgendo moltissime industrie.
A seconda del livello di autosufficienza, della operosità, stile di vita e status economico i settori economici alimentati dalla popolazione anziana, vanno da quello generale della Farmaceutica e Nutraceutica, ai Servizi Socio Sanitari e Assistenziali, fino alla Domotica, al Turismo, ai Servizi Culturali e Ricreativi ma anche quelli Assicurativi e Bancari.
Iniziative imprenditoriali legate alla terza età
Per soddisfare le richieste di un mercato sempre più ampio ed esigente si sono diffuse, già da un po’ di anni, aziende di nicchia, focalizzate su prodotti specifici per la silver age.
Altre imprese già presenti sul mercato hanno puntato invece sulla diversificazione dell’offerta con servizi e prodotti ad hoc per gli anziani. Ecco alcuni esempi di iniziative imprenditoriali – soprattutto del settore terziario -focalizzate sui bisogni della terza età:
Fintech4logevity
Fintech4longevity è una app israeliana nel campo finanziario. La fondatrice, Ira Sobel, spiega che l’obiettivo di questa applicazione è “rendere indipendenti gli utenti senior in materia di servizi e diritti finanziari. Questi utenti hanno diverse necessità che vanno dal comprendere gli strumenti finanziari, al bisogno di avere un ventaglio di opzioni per ottimizzare o ridurre i loro costi sanitari”.
Sobel si rivolge soprattutto alle start-up cercando di proporre “una strategia alternativa o complementare per aggiungere questa popolazione al loro bagaglio di utenti e mostrare il potenziale di questo mercato”. E aggiunge: “Ma voglio anche aumentare la consapevolezza tra le istituzioni finanziarie che trascurare questo segmento è una grande perdita per loro. Ci sono molti modi per sbloccare le opportunità degli anziani attraverso soluzioni finanziarie digitali”.
Banco Agibank SA
Banco AgiBank è un altro esempio di servizi nati per rivolgersi a utenti over 50, in particolare quelli con reddito medio-basso. Marciano Testa, fondatore e CEO sostiene che “non esiste una proposta di valore chiara e appropriata per questo segmento, e qualunque servizio riceva è di qualità estremamente scadente”.
Agibank adotta una strategia digitale basata in parte sulla presenza fisica per offrire assistenza face-to-face agli anziani. Ha già aperto 700 sedi con l’obiettivo di arrivare a raddoppiare il numero di filiali entro il 2023. “Attraverso questa politica, Agibank mira ad aiutare i clienti più anziani a diventare più familiari e a proprio agio con l’utilizzo dei prodotti digitali”.
Toyota e i software di assistenza alla guida
Sul fronte tecnologico, negli ultimi anni si stanno sviluppando i software di assistenza alla guida, rivolti soprattutto al target terza età, con l’obiettivo di limitare errori di accelerazione involontaria dovuta alla confusione con i pedali. Il marchio giapponese Toyota è uno dei pionieri di questo mercato soprattutto in Giappone dove il tasso di longevità della popolazione è altissimo.
Progetto Phara-On
Anche l’attenzione dell’Unione Europea è rivolta alla silver age, sostenendo il progetto Phara-On, coordinato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita favorendo un invecchiamento sano e attivo grazie all’utilizzo della Robotica, della Intelligenza Artificiale e del Cloud Computing.
SensHome
Il progetto di domotica SensHome nasce per fornire una assistenza domestica automatizzata agli anziani, realizzando
una casa “sensibile”, fornita di una serie di attrezzature e tecnologie all’avanguardia, in grado di rilevare in tempo reale situazioni critiche e segnalare eventuali pericoli che possono coinvolgere persone con disabilità fisica o cognitiva.
Quello elencati sono solo alcuni esempi di realtà imprenditoriali e iniziative nate per rispondere a specifiche esigenze della terza età. In questa prospettiva l’aumento della domanda di servizi per la silver age, coniugandosi con le nuove tecnologie digitali, rappresenteranno sempre di più uno stimolo allo sviluppo produttivo ed economico, nonché alla creazione di nuove professionalità.