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Influencing marketing? Intervistiamo TheRealGleidyGram, l’influencer che non ti aspetti

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Quando i social media sono esplosi, poco più di dieci anni fa, Instagram è subito diventato l’habitat ideale per gli “influencer”. La media qui per un influencer alle prime armi? 10.000 follower. E quando ne hai 100000 e cresci costantemente? Vuol dire che sai come fare questo nuovo mestiere, che può portare molte soddisfazioni, ma non è per nulla semplice, come molti superficialmente pensano. Ne parliamo con Gleide Ottavis, in arte therealgleidygram, un’influencer atipica, perché prima di dedicarsi a scattere belle foto, ha conseguito lauree e master, specializzazioni a gogo, è stata Associate Manager Officer ed ha studiato scientificamente il mondo e le pratiche dell’influencing marketing

Una brasiliana adottata da Napoli

Brasiliana, trasferitasi a Napoli, hai conseguito tre lauree e alcuni master e già questo ha dell’incredibile. Del tuo straordinario caso ne abbiamo parlato in un recente articolo. Se poi ci mettiamo che sei diventata una manager di successo in una nota azienda, per poi lasciare il “posto fisso” per diventare una influencer, la storia diventa una favola dei giorni nostri. Questi, possiamo dirlo, sono i fattori del tuo successo: una predilezione per lo studio e l’approccio spiccatamente imprenditoriale che ti hanno portata su Instagram e Co. grazie ad un approccio scientifico e tanto, tanto lavoro.

In termini semplici, gli influencer sono personalità dei social media con molti follower fedeli e coinvolti. Come si diventa influencer al giorno d’oggi, Gleide?

Diciamo le cose come stanno: sicuramente possedere una solidità economica e una visibilità precedente aiuta molto a muovere i primi passi nel mondo dell’influencing marketing. Non si nasce influencer, ma si diventa in un connubio di opportunità e di skills tecnici: spesso si pensa che solo con il postare una foto improvvisata, magari anche un po’ sfocata, mentre si manifesta un’attività quotidiana, si possa attirare l’attenzione dei principali brand o talent scout.

Ma la verità è un’altra: la visibilità a 360 gradi è il frutto di un’accurata attenzione e di un progetto editoriale ideato e organizzato di volta in volta. In altre parole: investimento, abilità artistiche e tecniche e risk management“.

Un duro lavoro

Molte persone si sbagliano quando pensano che fare l’influencer sia facile, che non richieda abilità e che basti fare qualche scatto per arrivare al successo. Gleide è un lampante esempio del fatto che diventare un influencer richiede molto lavoro, sia che si voglia essere un influencer sui social media o lavorare nell’industria dell’intrattenimento. Tempo e responsabilità sono i fattori discriminanti che si traducono in giornate piene e una programmazione certosina.

Sveliamo il segreto: fare l’influencer è davvero un’opportunità e come si può trasformare in un vero e proprio lavoro?

Il web marketing è la nuova vetrina del futuro che offre a tutti la possibilità di esplorare e portare a casa un risultato più o meno gratificante, a seconda delle possibilità di investimento. Come ogni business, anche quello del web marketing rappresenta una sfida imprenditoriale interessante che, pertanto, dovrà essere inizialmente assistita da una capacità economica in grado di sostenere i primi passi e le prime idee pubblicitarie. 

Per fare un esempio pratico, non si può pretendere di vendere scarpe senza avere un magazzino, dei fornitori e una sede da cui far uscire la merce. Occorre investire, sapersi differenziare, creare un prodotto o erogare un servizio unico che contraddistingua il proprio personal brand agli occhi di aziende o professionisti interessati a collaborare e pagare per avere più visibilità.

3 lauree, tanti master e corsi di specializzazione: si può dire che sei un’influencer atipica…

Si certamente mi ritengo una influencer atipica dalle tante sfaccettature; la maggior parte delle persone pensano che essere un’influencer significhi postare foto e fare video e balletti divertenti su Tiktok oppure guadagnare centinaia di migliaia di euro come Chiara Ferragni; in mezzo c’è un oceano di opportunità da saper cogliere.

E’ possibile “influenzare” le persone a vari livelli, anche costruendo in loro autostima e capacità di essere loro stesse per rendersi visibili, interessanti, uniche. Siamo in un’epoca in cui o si è troppo visibili o non lo si è affatto e si sta nell’anonimato: riuscire a gestire questo range di opportunità a metà strada è possibile solo se indirizzati nel modo giusto con una corretta preparazione tecnica ed artistica, frutto di esperienze passate, presenti e future. Io sono di base un Project Manager che ha collezionato 12 anni di esperienza a livello worldwide nelle più grandi multinazionali del mondo, studiando nelle università più prestigiose, come la Cambridge University.

Per me la cultura è d’obbligo in un contesto non solo “aziendale”, ma anche nel mondo del web e dello spettacolo. Unire ed utilizzare quanto appreso ed accumulato rende il proprio contributo al top in qualunque settore esso si svolga, dal web marketing online al quality management di una multinazionale automotive.

Come hai messo insieme la tua preparazione da project quality manager con il mondo dell’influencing marketing?

“Essere influencer cosa significa? Significa avere una strategia, avere in mente un progetto, decodificare il proprio pubblico e crearsi un target di riferimento: tutti aspetti che rientrano in un piano strategico di project management a tutti gli effetti. Io credo e sostengo fermamente che l’esperienza acquisita in ambito quality possa essere stata e sarà ancora utile per decodificare i kpi e la strategia marketing in ottica di successo.

Nel 2020 brevettai un metodo che si basa sul quality management per decodificare i rapporti umani aziendali e riconoscerne le criticità: un metodo dagli skills puramente tecnici da applicare alla psicologia della motivazione umana, aspetto che si colloca anche alla base della scelta delle azioni da intraprendere in un percorso di marketing sia off line che online.

Gestire gli strumenti a disposizione, interpretare i risultati con metri di misura e trasformarli in like o followers rappresenta la voce ingegneristica della mia carriera primaria legata al marketing on line”.


Grazie all’accessibilità delle piattaforme di social media, gli influencer sono in grado di stabilire connessioni personali con i propri follower. A differenza delle celebrità tradizionali, le vostre vite non sono avvolte da un’aria di mistero. Questo è ciò che vi concede una certa influenza sul vostro pubblico. Il fatto di rivelare uno scorcio della vostra vita personale ai vostri follower. Questo è ciò che vi aiuta a stabilire legami con la loro base di fan. Non solo ovviamente, anche alcune caratteristiche personali aiutano, come l’aspetto fisico.

La bellezza è un vantaggio Gleide? E se posti foto di un bel bikini, è possibile metterle in relazione anche all’intelligenza?

Si dice che il cervello umano elabori un cambio di abitudine in 21 giorni: questo significa che ci mette almeno 21 giorni per dimenticare una vecchia abitudine o per definirne e costruirne una nuova. 

Come è abituata la maggior parte della gente a pensare? Semplice, attraverso ciò che la tv o chi per essa propaga bombardando il pensiero conscio ed inconscio. Per anni abbiamo subito tutti un bombardamento legato al concetto di bellezza come sinonimo di stupidità e intelligenza come compagna di bruttezza. Ne è un esempio la trasmissione televisiva “La pupa e il secchione” che per intere puntate ha spiegato quanto il nerd, l’ingegnere o l’informatico non potessero rappresentare canoni estetici desiderabili. In realtà non è affatto così che funziona: è possibile essere belli ed essere intelligenti, è possibile aver acquisito una formazione di alto livello e aver curato e continuare a curare il proprio corpo.

Bisogna sfatare il mito, cominciare a lavorare per smantellare queste convinzioni limitanti che ci hanno inculcato da intere generazioni. Ci sono tante donne che potrebbero uscire da questo empasse e dimostrare di non essere delle bambole prive di capacità critica, nonostante il loro aspetto fisico sia piacente. Io aiuto le donne a farlo: uscire dall’anonimato mettendo in mostra la loro bellezza senza pregiudizi e stereotipi, mantenendo la loro capacità di pensare e di investire sulla loro formazione”.

I contenuti di alta qualità sono forse la risposta più potente alla domanda su come diventare un influencer. È certamente importante pubblicare contenuti unici e autentici che risuonino con il tuo pubblico. E poi?

Esistono altri segreti Gleide? Tu come sei arrivata a ottenere più di 100000 followers su Instagram, 29000 followers in 15 giorni su Tiktok, più di 1 milione di visualizzazioni del tuo hashtag?

Non è un’impresa facile. Sicuramente sono partita da due ingredienti fondamentali: passione e investimento. Senza queste due forze congruenti non è possibile ottenere alcun risultato soddisfacente. Mi spiego: la passione è al centro di ogni attività e se si svolge un mestiere con amore, i frutti prima o poi si raccolgono perché la gente percepisce la distinzione tra il vero e il fasullo, tra l’autenticamente presente e genuino e l’autocelebrazione senza senso. Per quanto riguarda il concetto dell’investimento iniziale, immaginate di voler avviare una qualsiasi attività commerciale; è impensabile raggiungere i clienti senza un minimo sforzo iniziale, senza avere un magazzino o un fornitore esterno. Lo stesso succede per il web marketing: le sponsorizzate iniziali, la conoscenza del vostro personal brand e della vostra brand identity and image è fondamentale.

Dovete diventare virali, colpire il cuore di chi vi segue, diventare consueti e concreti senza alterare la qualità del vostro personal brand.

Ci sono diversi modi per sfruttare il proprio successo: raccontaci il tuo progetto per il futuro.

A mio avviso essere un brand di successo o una persona influente significa mettersi al servizio degli altri. Ci sono delle regole basilari per rendersi potenti agli occhi del pubblico senza essere ritenuti saccenti o prepotenti. Instaurare un buon rapporto con i propri followers rappresenta ad oggi una delle migliori strategie di brand building esistente. Tanti Big del web non comprendono quanto sia importante essere vicini ai propri follower, rispondere ai loro commenti, interagire con i loro messaggi privati e costruire una community di spessore. 

Il mio progetto è quello di interagire con il pubblico femminile sempre di più e sempre meglio, mettendolo al centro del mio mondo. Come? Attraverso una Influencing Accademy dedicata soprattutto, ma non solo, alle donne di ogni età. Therealgleidygram sarà la prima Accademy gestita direttamente da un’Influencer con preparazione accademica e un’esperienza pluriennale nel settore. Nella mia Academy racconterò di me, degli sbagli che ho commesso, dei successi che ho avuto, dei metodi che ho elaborato, insomma, di come diventare influencer a 360 gradi partendo da zero, con onestà e con capacità critica. 

Ovviamente i dettagli li lasciamo ancora avvolti dalla nebbia, ma presto ci saranno risvolti interessanti, soprattutto per quel pubblico femminile a cui tengo molto, e che voglio custodire e coltivare.

Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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