Slow Life, di che si tratta? Tra il fenomeno delle grandi dimissioni, la sempre crescente migrazione di talenti all’estero e gli stipendi non in linea con gli altri paesi dell’Unione Europea, Luigi Nigro, professionista del digitale e content creator, è l’esempio di come si possa vivere anche in Italia il trend della Slow Life sul lavoro
Il lavoro, oggi
La recente storia lo dimostra: il lavoro nel digitale come è stato concepito fino ad oggi non funziona più. Non a caso il fenomeno della fuga dei cervelli si è incrementato del 41,8% dal 2013 ad oggi nonostante gli incentivi per far tornare i talenti in Italia.
Le grandi dimissioni sono state al centro del dibattito pubblico sebbene i dati abbiano dimostrato che più che grandi dimissioni si può parlare di un grande rimescolamento: le persone lasciano il posto di lavoro per trovare aziende in cui possano vivere al meglio la loro vita professionale. Infine gli stipendi: sono tra i più bassi in Europa e sono diminuiti del 12% in termini reali dal 2008, secondo l’ultimo Global Wage Report 2022-2023 stilato dall’Organizzazione Internazionale sul Lavoro.
In ultimo, un recente report di Deloitte mostra come il 27% dei dipendenti soffre di burnout perché incapace di tracciare confini chiari tra vita lavorativa e vita privata mentre il 60% di loro teme di perdere la propria occupazione se non lavora più del dovuto.
Tutti dati che raccontano una modalità di lavoro in cui lavorare di più equivale a lavorare meglio degli altri, dovendo però scendere a compromessi con qualcosa ma le cose sono cambiate. Per decenni si è assistito a una vera e propria mitizzazione del sacrificio in cui ogni lavoratore è stato spinto a inseguire ambiziosi obiettivi di carriera, di notorietà e di affermazione sociale a discapito della propria salute fisica e mentale. Un tipo di narrazione “tossica” che porta a stress e malessere che, accumulati nel tempo, contribuiscono alla comparsa di malattie più o meno gravi.
Slow Life: cos’è e come viene raccontata da Luigi Nigro
Luigi Nigro, giovane professionista del digitale e content creator, dopo aver lavorato per anni come dipendente ed aver toccato con mano il burnout, ha scelto di costruirsi una vita burnout-free e di raccontarla sui suoi canali, con il nome di @giginenne. Nel suo racconto quotidiano non vigono le regole tradizionali del lavoro ma quelle della Slow Life.
Se per Slow Life si intende generalmente il rallentamento dei propri ritmi personali in risposta alla frenesia del consumismo e della globalizzazione anche tecnologica, Luigi Nigro ha applicato questa filosofia sul mondo del lavoro, scardinando sui suoi canali dei falsi miti in cui tutti siamo immersi.
“L’invito è quello di rallentare e capire che c’è un’alternativa al modello di lavoro tradizionale, basato sulla performance a discapito, spesso, della propria vita sociale e salute mentale. La filosofia Slow, una volta applicata permette di vivere in equilibrio tra il proprio lavoro e la quotidianità. Un primo passo verso questa condizione è riuscire ad essere nella condizione di decidere in autonomia per cosa stressarsi, per cosa sacrificarsi e per cosa perdere il sonno la notte. Questo non vuol dire lasciare il proprio lavoro per fare il freelance ma capire cosa si ricerca nel proprio lavoro e dunque selezionare un’azienda che sposi quelle necessità.” spiega Luigi Nigro.
Alla ricerca dell’equilibrio: coniugare lavoro e passione grazie al vero smart working
Parte della Slow Life è la ricerca di un equilibrio tra vita professionale e vita personale. Per arrivare a questo bisogna fare un vero e proprio cambio culturale in cui capire che non esiste un percorso univoco per tutti ma che l’ambizione da ricercare è quella di un bilanciamento. Per fare questo è necessario tracciare dei confini tra lavoro e vita personale riuscendo a coltivare le proprie passioni eccellendo nelle proprie mansioni lavorative.
“Lavoro nel Marketing ma la mia passione più grande è la musica. Suono la batteria in una band e non vorrei mai che questo diventasse il mio lavoro. Le passioni dovrebbero essere la valvola di sfogo del lavoro, e non diventare il lavoro stesso. Credo che in un mondo in cui esiste un modello di lavoro flessibile, che non opprime le persone con il controllo ma che attraverso la fiducia dà loro la possibilità di esprimere la loro personalità e creatività, sia possibile sviluppare entrambe le cose. Secondo me nessuno sentirebbe il bisogno di trasformare la passione in un lavoro perché nessuno odierebbe il suo lavoro.” spiega Nigro.
La scelta dell’azienda o del progetto per cui si sceglie di lavorare deve infatti mettere in conto lo smart working in termini letterali: non il telelavoro che altro non è che un seguire gli orari di ufficio da casa o ovunque si voglia, ma lo sviluppo di un lavoro flessibile in termini di orari basato su obiettivi specifici.
Come vivere una Slow Life sul lavoro: comunicazione, risparmio e focus
Proprio nella narrazione di un nuovo modello di lavoro basato sulla Slow Life, Luigi Nigro ha creato diversi strumenti, video corsi in streaming, per capire come poter vivere la propria professione in modo più smart.
Risparmiare e capire come potersi permettere uno stile di vita slow.
Uno dei punti deboli degli italiani è la gestione del denaro. Riuscire invece a saperlo gestire in modo corretto e saper quantificare di quanto si ha bisogno di per vivere una vita serena permette di fare scelte professionali più corrette e mirate.
Comunicare online la propria professionalità.
Il personal branding è un’attività che permette di capire il proprio valore professionale e di mostrarsi per le proprie competenze. Riuscire a raccontarsi vuol dire posizionarsi e dunque ad ottenere credibilità nei confronti delle aziende.
Focus e organizzazione.
Un altro aspetto chiave per la Slow Life perfetta è l’organizzazione del lavoro. Tutto deve essere organizzato e centrato al fine di poter preservare il tempo per lo sviluppo delle proprie passioni e della propria vita personale.
“Con la mia attività di produzione di contenuti online voglio sensibilizzare le persone sulla cultura del lavoro, affinché smettano di accettare condizioni lavorative vessanti e inizino a propendere verso la ricerca di una professione che dia priorità ai propri punti di forza. Lo faccio perché oggi sto bene, ma quando mi trovavo dall’altra parte avrei avuto bisogno di qualcuno che potesse guidarmi verso una condizione del genere.” aggiunge Luigi Nigro.
Luigi Nigro
Classe 92, Luigi Nigro è un professionista del mondo digitale, con esperienza nel Web Design, creazione contenuti e Digital Marketing. Attualmente gestisce un business che è un ecosistema di prodotti e servizi digitali che hanno servito e continuano a servire oltre 1500 clienti in tutta Italia.
Ha tenuto lezioni su Web Design e Creator Economy per il Master in Digital Entrepreneurship di H-Farm e per la Luiss Business School di Milano e interventi per gli studenti della facoltà di Economia presso l’Università di Bari (la stessa dove si è laureato nel 2020) e della facoltà di Economia di Taranto.
Nel 2021 ha ricoperto il ruolo di Marketing Manager per una startup in fase di accelerazione nell’incubatore di LVenture Group, il fondo di venture capital più attivo d’Europa.
È stato uno dei Co-Founder di Marketing Ignorante, la prima community italiana sul Marketing, che conta oltre 130.000 professionisti e appassionati intorno al tema. Crea contenuti sul suo profilo Instagram dal 2019, condividendo con una community di oltre 20.000 persone riflessioni su temi quali marketing, lettura, filosofia, soldi e mondo del lavoro.
Nel 2022 ha Disciplina Finanziaria, un corso di finanza personale che aiuta le persone a gestire meglio i propri soldi per vivere una vita finanziariamente stabile. In un anno il corso ha venduto oltre 800 copie e raccolto +70 recensioni a 5 stelle.