Nell’intervista COACHINACTION il Business Coach Gianluca Sagone ci spiega l’abbinata perfetta per ricevere le migliori candidature ottimizzando il processo di assunzione o collaborazione professionale
Coniugare procedure e risorse umane per aiutare gli imprenditori a ottenere risultati importanti
Gianluca Sagone nasce come imprenditore e nel 2012 apre una società di distribuzione di apparecchiature elettromedicali in Inghilterra. Dopo 2 anni di grande difficoltà nel far decollare questo business decide di affidarsi ad un Coach e sceglie Antonio Panico di Business Coaching Italia che, grazie al suo sistema basato sulle procedure, lo porta a raggiungere risultati straordinari. Gianluca rimane letteralmente folgorato dal Coaching e decide di farne la sua professione, sempre sotto la guida di Antonio.
Il suo obiettivo diventa quello di aiutare il maggior numero possibile di imprenditori a ottenere i suoi stessi risultati.
Dal 2018, dopo 2 anni di Accademia, inizia a collaborare con l’azienda di Antonio, generando storie di grande successo: grazie alla sua guida un avvocato che ha ottenuto in un anno +2000%, costruendo la più grande azienda legale nel settore debito bancario in Italia e creando un team di 30 collaboratori; un altro cliente, dopo nemmeno un anno di lavoro, è cresciuto da €1.000.000 a € 3.000.000 di fatturato e si sta strutturando inserendo nuove risorse e costruendo una vera e propria agenzia. Ora Gianluca sta aiutando un’altra azienda del settore ortofrutticolo a internazionalizzare i propri servizi. Questi risultati vengono ottenuti applicando i protocolli di Business Coaching Italia anche nell’ambito delle risorse umane.
CoachInAction. L’intervista a Gianluca Sagone
Cosa rappresenta il termine “Coaching” per te e in che modo oggi stai condividendo la sua potenzialità col mondo?
Per prima cosa dobbiamo distinguere due macro categorie, il Life Coaching e il Business Coaching. Mentre nel Life Coaching si motivano le persone per fare in modo che ottengano i risultati, nel Business Coaching si aiuta l’imprenditore a raggiungere traguardi importanti definendo insieme a lui gli obiettivi, la strategia da seguire e potenziando le risorse necessarie.
Per me è fondamentale che il coach si prenda la responsabilità dei risultati dei propri clienti; il coach è qualcuno che crede profondamente nelle capacità del proprio coachee.
Collaboro con la prima e più importante azienda di Business Coaching nel mondo, la Business Coaching Italia di Antonio Panico, un team formato da coach esperti e con competenze eterogenee.
Inoltre ogni giorno mi formo per accrescere le mie competenze e metterle a disposizione dei mei coachee. I protocolli ci permettono di affrontare tutte le situazioni ma ci sono aspetti che vanno studiati più nello specifico, in base al settore in cui opera l’imprenditore e alle sue peculiarità.
Le aziende devono continuamente evolversi per confrontarsi con un mercato sempre più competitivo. Come può il Coaching fare la differenza?
Spesso l’imprenditore, i manager o anche i venditori di un’azienda sono soli nelle loro scelte e di fronte a problemi o cambiamenti si bloccano. Sono abituati a fare le cose nello stesso modo tutti i giorni e non riescono a vedere la soluzione. Lavorare con un Business Coach permette di confrontarsi con qualcuno che ti aiuta a vedere le cose da un altro punto di vista. Il Coach deve vedere la soluzione e, se questa prevede l’incremento di una competenza che in quel momento è mancante, si agisce di conseguenza. Per ogni imprenditore o manager è un valore aggiunto incredibile avere qualcuno che trasforma competenza teorica in competenza pratica immediata.
Quali sono le principali aree di applicazione del Coaching in azienda in ambito risorse umane?
In ambito delle risorse umane il Coaching viene applicato innanzitutto per identificare chiaramente la tipologia di risorsa che si sta cercando e per creare campagne di ricerca efficaci. Inoltre è molto utile per implementare un metodo di scrematura di curricula semplice ed efficiente e viene utilizzato per creare un sistema di formazione e di controllo nel periodo di prova che consenta di inserire le risorse in organigramma e di renderle operative sin da subito. Quindi, in pratica, viene applicato a tutto il processo, dall’identificazione della risorsa sino al suo inserimento in organico. Per fare questo è necessario accompagnare l’imprenditore nella costruzione dei protocolli migliori e il grande vantaggio è che questo processo fatto insieme diventa un asset per l’imprenditore che poi è in grado di svolgerlo da solo. Il Coaching è un percorso di piccoli successi che porta nel tempo a grandi successi.
Quali sono le maggiori criticità che i Responsabili HR incontrano nella selezione del personale?
La maggiore criticità che incontrano i recruiter è sicuramente quello di riuscire a scremare rapidamente ed efficacemente i curricula ricevuti e a capire già dall’intervista se il candidato ha o meno le competenze richieste e se è in grado di ricoprire la mansione.
E’ diventato molto semplice e veloce inviare un curriculum e per questo ne arrivano molti che non sono in target. Un consiglio che diamo è quello di richiedere una lettera di presentazione in modo che il candidato sia costretto a leggere il testo dell’annuncio e a produrre un contenuto personalizzato. Inoltre, quando costruiamo il profilo del candidato ideale, oltre alle competenze richieste, inseriamo anche i criteri di esclusione.
Come supporti concretamente le aziende nella fase cruciale del recruiting?
Il mio supporto per l’attività di recruiting è soprattutto rivolto alla parte strategica e prevede diverse azioni:
- strutturazione dell’organigramma e del funzionigramma, ossia della lista delle funzioni che sono presenti in azienda e che svolgono delle attività;
- compilazione delle competenze hard e soft richieste;
- costruzione del foglio intervista con le domande necessarie a indentificare le competenze e test o esercizi che fanno comprendere le reali capacità del candidato;
- costruzione di un sistema oggettivo di valutazione del candidato;
- scrittura dell’annuncio, identificazione dei canali giusti e pubblicazione;
- creazione di un percorso di formazione e di controllo delle risorse inserite.
Quanto è importante l’ascolto attivo nei confronti dei candidati e delle risorse umane dell’azienda?
L’ascolto attivo è fondamentale quando si fanno le selezioni anche per leggere nelle risposte dei candidati tutti quei segnali non verbali, ma bisogna avere una serie di domande già scritte necessarie a qualificare il candidato, per evitare di fare lunghissime interviste sterili.
I colloqui, quando vengono svolti online, presentano un plus importante, ossia la possibilità di registrarli e di poterli far visionare anche ad altre persone per ottenere un riscontro diverso.
Quanto è importante la valutazione delle soft skills?
Le soft skills sono molto importanti soprattutto per ruoli dove l’interazione con clienti, fornitori o colleghi è quotidiana, sono più complicate da identificare rispetto alle hard skills, non subiscono obsolescenza ed è più difficile insegnarle.
Ci sono attività dove è fondamentale capire e valutare le hard skills, per evitare di perdere tempo e soldi con risorse non adeguate. Per esempio, in ruoli di responsabilità o molto tecnici le hard skills ricoprono un ruolo paritario se non alcune volte maggiore delle soft skills.
Se la mia ricerca è orientata verso figure come programmatori informatici o un operaio della catena di produzione le competenze tecniche hanno la precedenza.
In sintesi qual è la differenza tra hard e soft skills?
Le hard skills sono abilità tecniche che si applicano a mansioni e compiti specifici. Esempi di hard skills sono la conoscenza di un determinato linguaggio di programmazione o il saper suonare la chitarra. Le soft skills sono abilità interpersonali che possono essere trasferite a diversi tipi di lavoro e situazione
Qual è il primo passo da fare quando si vuole migliorare la produttività del proprio team?
Il passo fondamentale è quello di strutturare un funzionigramma e un organigramma ben fatti dove vengono identificati per ogni funzione l’obiettivo, le responsabilità, le attività che deve svolgere, il prodotto che ci si aspetta che porti. Una volta fatto ciò si deve lavorare sui flussi di attività e sulle procedure che permettono di identificare sacche di inefficienza da correggere per migliorare la produttività di ognuno. Conoscere bene i flussi di attività permette anche di costruire cruscotti con i kpi fondamentali di ogni funzione così da avere un controllo costante della produttività.
E’ molto importante condividere funzionigramma, flussi e kpi in maniera costante con il proprio team.
Il Coaching viene utilizzato anche per definire possibili percorsi di carriera all’interno di un’azienda?
Certo, se il funzionigramma e l’organigramma aziendale sono stati strutturati bene, sarà semplice identificare in maniera chiara le qualità e le reali competenze dei collaboratori. In questo modo saranno impiegati dove realmente possono produrre il massimo risultato ed essere gratificati, evitando eccessivo turn over o fuga di risorse. Inoltre, strutturando bene l’organigramma, si inizierà a lavorare sulla delega. Emergerà la necessità di creare dei responsabili di reparto e questo darà la possibilità alle risorse di crescere e fare carriera in maniera meritocratica.
Il Coaching può essere d’aiuto sia alle grandi realtà che alle piccole e medie imprese?
Io credo che il Coaching sia necessario a tutti, alle grandi realtà, alle piccole e medie imprese ma anche ai liberi professionisti, che solo aggiustando processi e protocolli possono riuscire a ottenere un salto quantico dei loro risultati e a liberare tempo anche per se stessi.
E’ il momento del consiglio pratico….
Il consiglio che posso dare a chi sta facendo ricerca è quello di ricordarsi che la selezione del personale è, appunto, selettiva e la cosa peggiore è accontentarsi e inserire qualcuno senza averlo selezionato in maniera puntuale.
Un processo di selezione strutturato, anche se può sembrare più difficoltoso e laborioso, ti fa risparmiare tantissimo tempo ed evitare contraccolpi in azienda. Per mettere in pratica questo consiglio nell’immediato la prima cosa utile da fare è definire bene la funzione che si sta cercando, le responsabilità, le attività da svolgere, il prodotto da consegnare e i kpi.
Proponi ai nostri lettori un film coaching. Quale è il messaggio che possiamo trarre dalla visione?
Un film che mi è piaciuto molto è “La leggenda di Bagger Vance” perché è la metafora perfetta del Coaching. E’ ambientato nel mondo del golf e propone una storia che aspira a comunicare come nel corso della vita a chiunque possa capitare di perdere la propria direzione. Il messaggio positivo è che, grazie a qualcuno che crede profondamente in te e ti dà i giusti consigli, puoi ripartire e avere una seconda chance.
Proponi una lettura ai nostri lettori. Qual è il messaggio che possiamo trarre dalla lettura?
Sono appassionato di libri sulla crescita professionale e personale. Il testo che più ha impattato sulla mia vita è sicuramente “Inarrestabile” di Antonio Panico, un concentrato di tecniche, esercizi e suggerimenti per diventare la miglior versione di te stesso. Una lettura che aiuta anche chi si occupa di risorse umane a comprendere meglio le altre persone.
Grazie Gianluca, è stata una chiacchierata molto interessante e sono certo che imprenditori, manager e liberi professionisti che ci leggono abbiano ora un’idea più chiara di come il Coaching possa aiutarli nel processo di recruiting di nuovo personale.
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Ciao, sono Cristian Breviario! Sei un coach professionista? Aiuti ogni giorno le persone nel migliorare la propria vita personale e professionale? Vuoi condividere la cultura del coaching in Italia insieme a me?
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