//

“Reminiscenze” di Angela Ricci: un teatro contemporaneo tra poesia e archetipi

4 mins read

Parole bagnate di brina, rigoglio di respiri, come petali si apre la notte sul mondo che giace silente in un sogno. Cascate di acerbe incertezze, porte spalancate all’ ignoto

Si apre con evocativo lirismo lo spettacolo scritto e diretto da Angela Ricci Reminiscenze, che ha conquistato il pubblico con un tutto esaurito al Teatro Planet di Roma l’1 e 2 marzo. Un successo tale da richiedere un’attesissima replica, in programma per sabato 29 marzo al Teatro dei Contrari, con la compagnia SestoSensoArt.

Angela Ricci, autrice e regista nota per il suo teatro intriso di poesia e intelligenza lucida, si conferma una voce potente nella scena teatrale contemporanea. Il femminile è il cuore pulsante della sua poetica, declinato attraverso la mitologia greca e le sue potenti allegorie, come già avvenuto in Odissea Opera Buffa. Con Reminiscenze, l’autrice sfida il pubblico a riflettere sulla dualità maschile-femminile, due forze cosmiche che coesistono dentro ognuno di noi.

Angela Ricci e il teatro della riconciliazione

Reminiscenze è uno spettacolo che parla di accoglienza, di ascolto e di riunificazione. “Questa riconciliazione è necessario viverla all’interno di noi, perché non è un ideologia, ma un sentire profondo che va oltre le credenze che plasmano il nostro modo di stare nel mondo”, afferma la Ricci.

Lo spettacolo è un elogio alla riconciliazione tra queste due potenti energie cosmiche, un invito all’accoglienza dell’altro con le sue differenze, “una predisposizione che, non di rado, è capace di condurci all’agognata pace con noi stessi” prosegue la regista.

La sua è una ricerca che trascende il teatro: è un invito a guardarsi dentro, a riconoscere e accettare le differenze come parte di un equilibrio più grande.

Non voglio manifestare un atteggiamento buonista verso il mondo, ma scuotere lo spettatore a mettere in discussione le convinzioni che lo hanno formato. Il nostro essere è molto più ricco e complesso di quanto spesso immaginiamo.

Siamo forze potenti che rappresentano modi antitetici di guardare all’universo, ma tutte indispensabili, come la comprensione, l’ascolto, la dolcezza, la pace, caratteristiche che richiamano alla Luna e che sono emblema del femminile, così come la forza, la protezione, la concretezza, il controllo e l’agire, che rappresentano l’energia maschile.”

L’intervista ad Angela Ricci

“Reminiscenze”: tra poesia e mitologia greca

L’inizio dello spettacolo è una vera immersione nel simbolismo; sulla scena si muovono le Dee, archetipi eterni del femminile: la Madre, la Sacra, la Strega, la Prostituta, Eva, che diede la conoscenza ad Adamo, Lilith, che si ribellò e fu esiliata e condannata a partorire demoni, Sofia, sposa di Salomone ed emblema di saggezza, conoscenza, coraggio; e ancora Inanna, signora del cielo, e Ishtar, la prostituta sacra di Babilonia. Un rito danzante, tra candidi pepli e tamburi, che incarna la complessità dell’essere donna.

La scena della lotta: simbolo della ferita contemporanea

La tua narrazione, Angela, non si ferma alla celebrazione del femminile: introduci un altro elemento dirompente, la lotta tra un uomo e una donna, simbolo della ferita contemporanea

E’ una scena molto importante nello spettacolo, rappresenta la violenza di oggi. Non è solo uno scontro fisico, ma la rappresentazione della distanza tra due anime che, non riconoscendosi più, si feriscono a vicenda. La vita stessa è un evento sacro, e dovremmo viverla cercando un senso, piuttosto che alimentare questa separazione.”

La genesi dello spettacolo

“Reminiscenze” nasce da una riflessione intima e profonda, e sembra rappresentare una summa di tutto il tuo teatro

“Ebbene sì, è nato da un profonda riflessione che ho fatto sulla mia vita e sul mio teatro, hai detto bene! Ero a pranzo con un’amica e, chiacchierando di vita vissuta come spesso accade in confidenza, mi sono chiesta perché scrivo sempre testi al femminile, e sulla donna; improvvisamente, ho sentito la necessità di esprimere e raccontare invece l’altra parte, complementare, ovvero l’energia maschile che è in me, come in ognuna di noi, così come tutti gli uomini hanno anche la loro parte femminile.

Mi sono detta che forse tutti abbiamo bisogno di riconciliare il nostro passato con tutti i pregiudizi che ci hanno accompagnato.

E poi mi sono chiesta “ma cosa pensano gli uomini quando si sentono traditi, o delusi?”, e ho riflettuto sul concetto del patriarcato, che tanto ci ha condizionato nei secoli. Se è nato, ci deve essere un motivo! Ma tutto questo ha portato a una ferita dentro di noi…

Mi sono domandata quali fossero le mie ferite verso il maschile, e ho sentito che non è facile riconciliare perché è un atto molto profondo, ha a che vedere con il cuore più che con la testa.

La verità è che la società ci condiziona molto…”

Il teatro come spazio di consapevolezza

E questo “qualcosa” da riconciliare ha un valore universale nel tuo spettacolo…

“Esattamente, perché il mondo ha bisogno di riconciliarsi. Siamo arrabbiati, siamo delusi e tutto questo non ci aiuta, quindi anche perdonare se stessi è fondamentale. Questi sono i motivi per cui ho voluto scrivere questo testo teatrale.”

Quale filo conduttore hai trovato per raccontarlo?

“Ho cercato l’aspetto “sacro” che è nell’essere umano, al di là delle differenze tra maschile e femminile, e della distinzione uomo/donna.”

Quindi ha avuto, o sta avendo, un valore catartico questo spettacolo per te?

“Lo sta avendo. Sì.”

Quella scena in cui le donne rappresentano tutti gli aspetti del femminile è molto potente

“Ho scelto di partire infatti dall’immagine della Grande Madre, come simbolo della nascita della vita: alcuni storici raccontano anche che un tempo la Dea Madre era il punto di riferimento universale, e anche la creazione del mondo era vista attraverso un’immagine femminile.

Poi con la nascita dell’età moderna c’è stata una frattura tra il maschile e il femminile.”

Gli archetipi hanno sempre un ruolo fondamentale nei tuoi spettacoli e testi teatrali, e Reminiscenze non fa eccezione

“Assolutamente sì, tutto parte da queste “matrici”, da questi primi modelli. Il viaggio parte dalla Grande Madre, simbolo della creazione e della vita, per poi attraversare le fratture che hanno separato il maschile dal femminile nel corso della storia.

Probabilmente la maggiore connessione con la natura che l’uomo aveva nel passato, aiutava al mantenimento dell’equilibrio con gli altri esseri umani. Poi non si sa cosa sia accaduto, ma di certo il pensiero è cambiato, allontanandosi dal “sentire”.

Se non torniamo a riconnetterci con la nostra parte più profonda, rischiamo di perderci in un mondo sempre più artificiale, privo di emozioni autentiche.”

Un viaggio interiore, questo di “Reminiscenze”, che diventa un’esperienza catartica, non solo per la regista, ma per il pubblico stesso.

Reminiscenze, il cast

Compagnia SestoSensoArt: Luca Caparrelli, Federica Cellamaro, Dionisia Cudalb, Cosetta Lomele, Sonia De Santis, Sara Pagnotta, Marco Ubaldi, Lidia Verdoliva, Elisa Vermicelli

Musiche

Fabrizio Bigioni, Paolo Rasile

Contatti

Reminiscenze” andrà in scena sabato 29 marzo, alle ore 21

Teatro dei Contrari, viale dei Quattro Venti 38, Roma

Per info e prenotazioni: 389.5241425

Giornalista del Quotidiano La Voce e Direttrice de Il Circolo del Golf, è collaboratrice di InsideMagazine dal 2020

-

Laureata in Lettere con la specializzazione in Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi Roma Tre, e diplomata anche presso la Scuola di Scrittura Omero, Virginia Rifilato è una giornalista di grande talento e esperienza, con una solida carriera nel campo del giornalismo e delle collaborazioni con importanti media nazionali come La Repubblica, come editor nell'industria cinematografica e televisiva per importanti canali satellitari e terrestri come Sky e Tim Vision, e collaboratrice di alcune emittenti radiofoniche di spicco, tra cui Radio 3 e Dimensione Suono Roma.

-

All'interno del magazine InsideMagazine, Virginia ha il compito di curare le interviste di punta, offrendo ai lettori un'esperienza avvincente e coinvolgente. La sua passione per la scrittura e la sua capacità di raccontare storie affascinanti, oltre alla sua abilità nel creare domande incisive e nel catturare l'essenza delle personalità intervistate, la rende una risorsa di grande valore per la redazione.

Latest from Cultura

TUTTI I TEMI DALLA A ALLA Z